Il paziente ad alto rischio cardiovascolare: la gestione della cronicita’ fra ospedale e territorio

Acquisizione competenze di processo:Il paziente ad alto rischio cardiovascolare sia nell’ambito della prevenzione primaria, sia in quella secondaria, rappresenta una sfida nei prossimi decenni dal punto di vista dell’implementazione di tutti gli interventi sullo stile di vita e farmacologico al fine di prevenire l’insorgenza di nuovi eventi e migliorare la sopravvivenza. In questo scenario, i nuovi approcci farmacologici, sia nell’ambito delle dislipidemie sia nell’ambito dello scompenso cardiaco, consentono attualmente di raggiungere i nuovi obiettivi stabili dalle linee guida. e’ tuttavia necessario un grande lavoro che veda una sempre maggiore collaborazione tra medici cardiologi ospedalieri, medici cardiologi territoriali e medici di medicina generale, al fine di ottimizzare al massimo la terapia e l’aderenza terapeutica del paziente, in quanto è stato ampiamente dimostrato che esiste una discrepanza tra farmaci prescritti e quelli realmente assunti.