Olfatto e gusto in epoca di covid

La patologia olfattiva è stata da sempre trascurata perché ritenuta a torto poco importante e relativamente influente le funzioni vitali. In realtà l’olfatto è una funzione essenziale per la salvaguardia della specie e per la difesa dai pericoli, ed è fondamentale per le funzioni riproduttive al fine di migliorare la specie. Il costante aggiornamento della classe medica e di tutti coloro che quotidianamente si trovano a gestire la complessità dei pazienti affetti da disturbi olfattivi ad oggi non ha ancora avuto un salto qualitativo a livello diagnostico.
La diagnostica delle patologie olfattive è stata da sempre difficoltosa per la carenza di metodiche oggettive di semplice e rapida esecuzione capaci di evidenziare il danno. Oggi finalmente si riesce a formulare una diagnosi di certezza di tipo oggettivo grazie all’introduzione di nuove metodiche ambulatoriali non invasive capaci di oggettivare il danno olfattivo sia per le iposmie che per le anosmie oltre che per le iperosmie, come nella sensibilità chimica multipla. Obiettivo primario del convegno è quello di dare vari supporti pratici per valutare nel proprio ambulatorio, in maniera semplice e rapida, la presenza di una patologia olfattiva. Una corretta diagnosi infatti permette di istituire protocolli terapeutici idonei e personalizzati per ogni singolo paziente. Infine permette di creare finalmente un network idoneo per la gestione terapeutica delle malattie olfattive, a volte precoci campanelli di allarme, come nel caso del Covid-19, oppure in alcune malattie neurodegenerative, come la malattia di Alzheimer che ha un “odore, dove il disturbo olfattivo che insorge fino a circa dieci anni prima della manifestazione conclamata della malattia.