Nuove tecnologie per combattere lo scompenso cardiaco a FE ridotta

Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa e grave, e rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero. Recentemente questa patologia è stata oggetto di una ri-classificazione da parte delle Linee Guida, basata sulla frazione d’eiezione: delle tre categorie, quella con frazione d’eiezione ridotta (HFrEF) rappresenta la più frequente, e l’unica in cui abbiamo affidabili dati dalla medicina basata sulle evidenze. Negli ultimi anni la tecnologia, sia quella che ha portato all’introduzione di nuovi farmaci, sia quella che utilizza devices elettrici e/o meccanci ha largamente contribuito al miglioramento della prognosi e della qualità di vita dei pazienti. Da un lato una nuova classe di farmaci si è resa disponibile per la cura dello scompenso: gli ARNI, di cui il sacubitril/valsartan rappresenta il capostipite. Dall’altro nuove tecnologie basate su “cateteri” impiantabili come la terapia di risincronizzazione cardiaca, la prevenzione della morte improvvisa con i defibrillatori e il monitoraggio remoto dello stato di scompenso rivestono un ruolo ormai consolidato. Ad esse si affiancano, per i pazienti più gravi, terapie di assistenza meccanica al circolo. La condivisione tra medici ospedalieri e medici di medicina generale di queste tematiche è necessaria perchè le nuove, più moderne cure possano arrivare.