Gestione della fibrillazione atriale: collaborazione specialista e territorio

Attualmente le farmacoterapie di prevenzione del rischio cardiocerebro- vascolare e della fibrillazione atriale, pur sostanzialmente efficaci hanno aspetti talora difficili nel contesto della gestione della pratica clinica. Il tromboembolismo in senso lato rappresenta una delle problematiche più delicate della gestione sia per il medico che per il paziente. La FA è una delle aritmie più diffuse nella popolazione generale soprattutto negli anziani, e con un indice di incremento di frequenza che arriva fino a un 4-5% nella popolazione generale. La FA si correla a scompenso cardiaco ma soprattutto ad eventi ischemici cerebrali, purtroppo assai frequenti in quei pazienti dove la terapia anticoagulante risulta essere non efficace e/o non appropriata. Da circa tre anni l’innovazione introdotta dai NAO (nuovi anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K) è entrata a far parte delle opzioni farmacologiche a disposizione della classe medica per la profilassi ischemica del paziente con FANV e per questo motivo si rende necessaria la stretta collaborazione tra Specialisti e Medico di Medicina Generale, per identificare con chiarezza i pazienti candidabili a queste terapie innovative.