Patologie di Confine 5 - l'articolato iter assistenziale del malato complesso: chi fa cosa?

Per questa edizione 2015, la quinta dal 2003, “Patologie di Confine”, ormai tradizionale occasione di incontro per Specialisti di diverse branche (affini e non), per la prima volta, si presenta come congresso nazionale della Associazione Nazionale Interdisciplinare per la Cura e Riabilitazione delle Malattie Multiorgano (A.N.I.C.Ri.M.M.), Società Scientifica fondata e presieduta dal Prof. Massimo Cafiero, in ragione del comune interesse per il confronto di opinioni tra specialisti di estrazione culturale diversa, nel rispetto delle singole professionalità, con l’ambizione di contribuire a creare negli Operatori sanitari la consapevolezza della necessità di una Sanità senza compartimenti, che ponga, nei fatti piuttosto che nelle intenzioni, il Paziente al centro del Sistema. ll tema scelto quest’anno, “L’articolato iter assistenziale del paziente complesso: chi fa cosa?”, sottopone al vaglio dei Congressisti il delicato e difficile problema della definizione dei confini di competenza di ciascuna branca specialistica nella gestione dei pazienti complessi. Si sono, pertanto individuate quattro tipologie di pazienti, portatori di patologie sistemiche, che finiscono per coinvolgere l’organismo intero, sempre più numerosi nella esperienza quotidiana: il portatore di insufficienza cardio-respiratoria (in esito, quasi sempre, alla co-patologia cardiopatia ischemica cronica/BPCO), il paziente diabetico (con le sue molteplici complicanze, per il quale, da qualche anno, la terapia è in tumultuosa evoluzione), il paziente neoplastico (entrato, da pochi decenni, a pieno titolo nella categoria dei “malati cronici”) e il paziente fragile (frequentemente soggetto a infezioni da patogeni occasionali, multi resistenti). Per ciascuna tipologia di pazienti si è pensato di coinvolgere eminenti opinion leaders delle branche specialistiche maggiormente coinvolte nel processo assistenziale, invitandoli a partecipare a una tavola rotonda, immediatamente preceduta da una breve puntualizzazione sui più recenti e significativi eventi relativi a ciascuna patologia esaminata. Come ogni anno, si è riservato uno spazio significativo ad alcune patologie rare (ma non eccezionali), valutandone, insieme con alcuni dei maggiori esperti nazionali, le sequele tardive, talvolta geriatriche. In questo momento storico, nel quale la farmacopea offre molte alternative per la cura di ogni malattia e le necessità di contenimento della spesa pongono spesso il medico di fronte a scelte difficili, si è voluto, infine, ricordare che ci sono effetti collaterali dei farmaci, spesso insidiosi e difficili da interpretare, e che ogni terapia, soprattutto quando complessa, protratta nel tempo, e, come spesso accade, dettata da Specialisti diversi, va valutata anche per le potenziali interferenze farmacologiche e, in ogni caso, periodicamente e accuratamente monitorata. Nutro la speranza che tutti i congressisti, che interverranno a questa edizione 2015 di “Patologie di confine”, così come è accaduto per quelle precedenti, partecipino attivamente ai lavori, portando il contributo della loro personale esperienza, attraverso la presentazione di posters attinenti ai temi del Convegno, di cui anche quest’anno è prevista la presentazione, e/o intervenendo nella discussione che seguirà ogni sessione di lavoro.