Gli internisti incontrano l'ematologo

Il miglioramento della qualità di vita ed il progresso medico scientifico ha consentito nel corso degli ultimi decenni , un lento e progressivo invecchiamento della popolazione. Oggi l’aspettativa di vita per un soggetto fino a qualche anno fa già considerato anziano, può essere anche superiore ai 15-20 anni. Classicamente in passato l’algoritmo terapeutico era basato essenzialmente sull’età anagrafica, mentre oggi si tende a privilegiare l’età biologica che ci consente di ritagliare il trattamento più appropriato per ciascun paziente. La patologia neoplastica ematologica è appannaggio della popolazione più anziana. L’età media all’esordio di alcune neoplasie ematologiche come la leucemia linfatica cronica, le s. mielodisplastiche o la leucemia mieloide acuta è di circa 65-70 anni. Per questi pazienti così come per gli amziani con altre patologie ematologiche, spesso in passato il trattamento era costituito dalla terapia di supporto o da terapia con finalità palliativa piuttosto senza la capacità di incidere sul decorso clinico della malattia stessa. Nel corso dell’ultimo decennio sono state messi a disposizione del medico una serie di farmaci con un profilo di tossicità tale da poter essere somministrati anche a pazienti anziani o con comorbidità. E’ per queste ragioni che il Convegno giunto alla sua V edizione sarà dedicato quest’anno al paziente anziano. Ne corso della giornata saranno presi in esame le più frequenti patologie oncologiche ematologiche dell’anziano è sarà fatto il punto su come possiamo, e quindi dobbiamo, trattare il paziente anziano. Farmaci biologici, agenti ipometilanti, anticorpi monoclonali “naked” o coniugati, da soli o in associazione ad altri farmaci con ridotto potenziale tossico sono oggi impiegati nel paziente anziano con risultati in precedenza insperati. La giornata prevede anche la discussione interattiva di alcuni casi clinici paradigmatici delle tematiche trattate