Lavorare senza problemi: Ergonomia possibile?

Le patologie da sovraccarico biomeccanico rappresentano attualmente la più diffusa forma di tecnopatia segnalata e indennizzata in Italia ed in altri Paesi occidentali. L’ambito professionale in cui tali diagnosi sono più frequenti, i dati epidemiologici più consistenti e l’analisi dei fattori causali più approfondita è rappresentato dalle attività industriali caratterizzate da elevata produttività manuale. Negli anni più recenti, tuttavia, nuova attenzione è stata dedicata ad attività tradizionalmente poco studiate e poco sottoposte ad interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, vale a dire al lavoro agricolo ed al collegato lavoro degli operatori nel verde. Questi lavori sono caratterizzati da scarsa ripetitività (per lo meno sul lungo periodo), ma, per contro, dal verificarsi di periodi di attività particolarmente intensa, da elevato impiego di forza, da posture a volte fortemente incongrue. In tali settori la valutazione dei rischi incontra notevoli difficoltà metodologiche, la prevenzione primaria è spesso poco curata o difficilmente attuabile, la prevenzione secondaria e terziaria è oggetto di diffusione solo recente. La presente giornata di studio si propone di affrontare con un approccio problem solving tali criticità valutative e prevenzionistiche, nell’auspicio di poter fornire una risposta quanto meno non del tutto negativa all’interrogativo non a caso presente nel titolo del Convegno.