Le malattie professionali in agricoltura, tra prevenzione, denuncia e tutela previdenziale

il progetto “Incontri all’Ordine” nasce con l’idea di fornire a tutti i nostri iscritti occasioni di aggiornamento professionale con uno spirito di approfondimento culturale non solo medico e con il piacere di stringere sempre nuovi rapporti di stima, collaborazione e familiarità tra colleghi. Il sesto Incontro è dedicato alle “Malattie professionali in Agricoltura”, in quanto nel 2010 il solo settore agricolo ha registrato oltre 6400 denunce (INAIL, 2010), cifra che rappresenta il valore più alto degli ultimi 15 anni, confermando, anzi accelerando, la crescita del fenomeno osservata fin dal 2007. L’aumento del numero delle denunce di malattie professionali, riscontrato negli ultimi tempi, è avvenuto grazie principalmente alla partecipazione dei medici come relatori nei convegni e seminari promossi dalle parti sociali, da società scientifiche nazionali e da altri enti, facilitando così la sensibilizzazione degli operatori del settore agricolo e dei medici di base ad una maggiore attenzione nei confronti delle malattie lavoro-correlate, e apportando una più matura consapevolezza raggiunta dai lavoratori e dai datori di lavoro. Il comparto dell’agricoltura in Italia presenta numerosi punti critici per ciò che riguarda la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro, in parte imputabili ad alcune peculiari caratteristiche del settore. In questi ultimi anni infatti, malgrado la progressiva riduzione del numero degli addetti dell’agricoltura, i casi di malattie professionali hanno subito un aumento significativo: la meccanizzazione e l’uso di prodotti chimici, aggiunte alle difficoltà strutturali del lavoro nei campi, hanno accentuato ed esteso la probabilità di rimanere vittima di una qualche malattia da lavoro. Inoltre, l’agricoltore non svolge, in genere, lavorazioni esclusive, ma è impegnato in più attività, il che lo espone a molteplici fattori di rischio insiti nell’ambiente in quanto tale, nelle varie lavorazioni, nell’organizzazione del lavoro. I tassi di incidenza, tra l’altro, risultano notevolmente superiori per la componente femminile rispetto a quella maschile. I dati evidenziano dunque la necessità di incrementare la consapevolezza del rischio negli operatori agricoli allo scopo di agevolare l’adozione delle necessarie misure di prevenzione e protezione. Una possibile forma di prevenzione delle malattie professionali potrebbe essere attuata effettuando maggiori interventi di sensibilizzazione sulle organizzazioni di categoria, al fine di garantire comunque una sorveglianza sanitaria di base, mirata alla generica valutazione dello stato di salute del lavoratore agricolo. Sarebbe anche utile coinvolgere i medici competenti che operano nel territorio nell’organizzazione di incontri con gli operatori del settore, finalizzati alla definizione di criteri per la sorveglianza e la prevenzione – anche con l’ausilio di specifici e mirati corsi di formazione – dei rischi legati alle malattie professionali. In Italia le malattie professionali sono soggette ad assicurazione obbligatoria presso l'INAIL, che in caso di patologia eroga al lavoratore malato diverse tipologie di prestazioni previdenziali, inoltre, si ricorda che è obbligatoria la denuncia per ogni medico che ne riconosca l'esistenza.